Resoconto Convegno OICE al Made Expo

18/10/2012

Nell'ambito degli eventi realizzati in occasione dell'inaugurazione del Made Expo del 17 ottobre, OICE ha organizzato il convegno dal titolo

Demolire e ricostruire. Riprogettiamo le nostre città: più sicurezza sismica, minori consumi energetici.
Il "patto contro il sisma" e l'opportunità dei finanziamenti UE alle smart cities
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All'indomani del terremoto in Emilia, OICE ha siglato con Legacoop e ANCPL un patto contro il sisma per offrire alle istituzioni un modello pilota per la gestione delle condizioni successive ad una calamità, ma anche per tutelare il territorio da possibili fenomeni speculativi come quello già riscontrato del lievitare spropositato del prezzo delle demolizioni. L'iniziativa è stata presentata oggi in un workshop, organizzato all'interno dello spazio Federcostruzioni al Made Expo dal titolo: "Demolire e ricostruire. Riprogettiamo le nostre città: più sicurezza sismica, minori consumi energetici".
"L'opportunità della ricostruzione e del recupero dei centri storici deve essere l'occasione - ha detto il past president OICE e neo assessore all'Urbanistica di Modena, Gabriele Giacobazzi - per introdurre pratiche di manutenzione e gestione del territorio orientate al contenimento del consumo delle risorse non rinnovabili, alla consapevolezza dei fattori di fragilità ambientale, alla prevenzione dei rischi, all'adattamento al cambiamento climatico, alla gestione conservativa del patrimonio agroforestale, evitando il moltiplicarsi indiscriminato del consumo di spazio".
OICE ha costituito per questo un nuovo gruppo di lavoro per la sicurezza sismica che si propone quale elemento di unione di più realtà, grazie alla collaborazione con l'ANCE e con il mondo universitario, che è stato presentato al workshop dall'ing. Giuseppe Iadarola. "In questo contesto si inserisce la disponibilità delle società aderenti al gruppo - ha detto Iadarola - a svolgere un'attività di studio progettuale esemplare su un edificio simbolo del patrimonio immobiliare del territorio colpito dal sisma come quello del Municipio del Comune di Mirandola, che oltre ad essere uno dei comuni in cui si sono verificati danni maggiori, è anche il comune più grande appartenente al così detto cratere sismico".
Severo il giudizio del prof. Bernardino Chiaia, ordinario del dipartimento di Ingegneria Strutturale al Politecnico di Torino sulla progettazione antisismica: "La tradizionale progettazione delle strutture civili - ha detto - non è adeguata nei confronti degli eventi imprevisti. Anche il moderno approccio "performance-based" del "capacity design" è basato sulla verifica prestazionale (resistenza, duttilità, spostamenti, crack opening ecc...) delle membrature della struttura integra. L'eventualità di collasso/rimozione di alcuni elementi, conseguenza di eventi non previsti tra gli input di sollecitazione progettuali, non è presa in conto nel calcolo strutturale corrente. Al fine di evitare danni sproporzionati alle case (fino al collasso globale della struttura) è invece fondamentale valutare a priori le conseguenze di eventi locali anche imprevedibili. In tal modo si verifica se esistono percorsi di carico alternativi (ALP) o se un'efficace compartimentazione riesce a circoscrivere il danno alla zona di innesco." Questo è senz'altro vero per quanto riguarda la nuova progettazione, ma per il già "costruito" il discorso diventa più complicato. L'ing. Alessio Lupoi con la sua presentazione di uno studio eseguito dallo Studio Speri per Anas sulla "Vulnerabilità reale e vulnerabilità numerica. Considerazioni dall'esperienza sulla rete stradale", ha valutato che "solo per la verifica della vulnerabilità di ponti e viadotti occorrerebbe spendere circa 180 milioni di euro. Dunque è necessario - ha sottolineato Lupoi - procedere caso per caso".
Il tema della ricostruzione post terremoto si è intrecciato, all'interno del workshop, al progetto delle smart cities: antisismiche, pulite, efficienti energeticamente, avanzate tecnologicamente. Un progetto, quello delle città del futuro, che nell'ambito del workshop è stato affrontato dal direttore commerciale della società D'Appolonia, Mauro Lazzeri, project manager dell' "Associazione Genova Smart city" costituita dal Comune di Genova insieme a Enel Distribuzione e all'Università degli Studi di Genova, che ha partecipato ai bandi della Unione Europea vincendone tre per la città di Genova. La formula che si è rivelata vincente è stata quella della collaborazione tra il mondo della ricerca, le imprese, le istituzioni, la finanza voluta dallo stesso sindaco di Genova che - ha detto Lazzeri - ha partecipato in prima persona al "tavolo dei finanziamenti" indicando alle imprese le priorità della città con l'obiettivo comune di dare una risposta operativa". E' stata poi la volta dell'ing. David Giraldi di Ambiente sc che ha svolto una relazione sulle "Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate" che sono caratterizzate da forme di gestione unitaria delle infrastrutture e dei servizi con lo scopo di consumare meno risorse, produrre meno emissioni e rifiuti e condividere servizi, infrastrutture ed impianti.
A margine del workshop il vice presidente vicario OICE, Luigi Iperti ha presentato i risultati della Rilevazione annuale sull'andamento delle società d'ingegneria, appena andata in stampa, che confermano il trend in discesa, ormai drammaticamente consolidato, per chi opera prevalentemente sul mercato italiano (- 5,1% annuo e ben - 22,4% solo nell'ultimo mese rapportato al corrispondente mese dell'anno precedente), a differenza di quanto succede a chi si è strutturato per essere competitivo anche oltre confine (+ 40,4%). I soggetti di dimensioni contenute - ha detto Iperti - sono quelli che maggiormente necessitano di un supporto di sistema per poter internazionalizzarsi e andare all'estero, dove la qualità dell'ingegneria italiana è riconosciuta, apprezzata e premiata. E' nostro auspicio - ha concluso il presidente OICE - che le azioni che la nuova ICE intenderà avviare per promuovere e sostenere l'internazionalizzazione delle aziende italiane di servizi, tengano in grande considerazione queste necessità e si adoperino con efficacia per l'ottenimento di risultati positivi. Analogo ruolo e responsabilità dovrà avere il Ministero per lo Sviluppo Economico per sostenere in maniera strutturata la presenza delle società italiane di ingegneria sui mercati esteri".

In allegato il testo integrale delle relazioni

 

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