È giunta oggi all'esame della Commissione europea la versione finale del Codice di buone pratiche per l'intelligenza artificiale generativa, finalizzato a dettagliare l'applicazione delle norme dell'AI Act sui modelli di intelligenza artificiale per scopi generali (c.d. Gpai), che entrerà in vigore il 2 agosto 2025.
Il Codice contiene sia norme sulla trasparenza e sul copyright, destinate a trovare applicazione per tutti i modelli di Gpai, sia norme sulla sicurezza che si applicheranno invece unicamente ai modelli che comportano rischi sistemici, come Gpt-4, utilizzato da ChatGpt.
È prevista un'entrata in vigore differenziata delle nuove norme a seconda dei modelli considerati: per i nuovi modelli, esse si applicheranno decorso un anno dall'entrata in vigore del Codice, laddove per i modelli esistenti si applicheranno due anni dopo l'entrata in vigore dello stesso.
Ciò al fine di garantire agli operatori il tempo necessario per adeguare i processi e le tecnologie alle nuove direttive europee.
Il Codice ha natura volontaria e garantisce a coloro che lo firmeranno un onere amministrativo ridotto e una maggiore certezza giuridica rispetto ai fornitori che dimostreranno la conformità alle norme dell'AI Act con altri metodi. (S.S.)