PNRR: le prime tabelle della nuova versione del Piano da 221 mld. in CdM domani
22/4/2021
Sarà esaminato domani in consiglio dei ministri la nuova versione del Pnrr con la riallocazione delle risorse e con i progetti rivisti e corretti a seguito della project review condotta in questi due mesi dal Governo.
In allegato abbiamo modo di anticipare le prime tabelle e la nota sintetica distribuita ieri nella tarda serata dal Premier Draghi ai Ministri nella tarda serata.
Non si tratta ancora del testo completo anche perché oggi c'è stato un nuovo confronto (terminato in tarda mattinata) con i capidelegazione dei partiti di maggioranza per la messa a punto degli ultimi dettagli prima dell'ok definitivo di domani da parte del Consiglio dei Ministri. Il 26 e il 27 il Piano sarà poi illustrato in aula al Senato e alla Camera, così da rispettare il termine per l'invio a Bruxelles fissato al 30 aprile.
Nel merito, dalla lettura dei documenti allegati si desume che:
- nel 2026 il Pil sara' di 3 punti percentuali più alto grazie agli interventi previsti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza. La crescita media del Pil tra il 2022 e il 2026 sarà di 1,4 punti più alta rispetto al periodo 2015-2019. Viene indicato l'obiettivo di incrementare la produttività attraverso innovazione, digitalizzazione, investimenti in capitale umano;
- dal punto di vista delle riforme connesse al Piano (elemento essenziale in base alle indicazioni fornite dal NGEU), si conferma che le sei missioni del Piano nazionale saranno accompagnate anche da due riforme strutturali della giustizia e della Pubblica amministrazione. A queste due macro riforme si aggiungeranno altre riforme giudicate "abilitanti", come le semplificazioni per la concessione di permessi e autorizzazioni e interventi sul codice degli appalti. Il governo pensa anche a "riforme settoriali specifiche come nuove regole per la produzione di rinnovabili e interventi sul contratto di programma per le Ferrovie";
- dal punto di vista delle risorse complessive lo stanziamento ammonta complessivamente a 221,5 miliardi, di cui 191,5 riferibili al Recovery fund e 30 miliardi di fondo complementare. Sei le missioni: digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, con 42,5 miliardi; rivoluzione verde e transizione ecologica con 57 miliardi; infrastrutture per la mobilità sostenibile con 25,3 mld; istruzione e ricerca con 31,9 mld; inclusione e coesione con 19,1 mld; salute con 15,6 mld;
- da notare che sono assegnati 8,25 mld. per l'ecobonus e il sismabonus al 110%, a compensare il calo della quota europea rispetto alla versione originaria del governo Conte bis. Alle infrastrutture per una mobilità sostenibile vanno 6,12 miliardi. All'Inclusione e coesione 3,25 e alla Salute 2,89;
- le risorse saranno allocate in due fondi: uno da 191,5 mld. riferibile al Recovery fund e un altro (fondo complementare) da 30 miliardi . I due fondi avranno le medesime procedure semplificate, con obiettivi intermedi e target, ma le risorse nazionali non avranno obbligo di rendicontazione a Bruxelles e in alcuni casi potranno essere spese oltre il 2026.
Non appena il testo completo sarà disponibile ne daremo prontamente notizia. (A.M.)