L’OICE ha partecipato con Marco Ragusa alla riunione MiSE della Task Force Cina voluta dal Sottosegretario allo Sviluppo Economico Prof. Michele Geraci. L’evento segue la visita del Presidente Xi Jinping a Roma e Palermo, e naturalmente, la firma del MoU sulla Belt&Road e le varie intese commerciali. L’OICE era intervenuta al più alto livello istituzionale all’incoming di Stato il 22 marzo con il suo Vicepresidente, Ing. Roberto Carpaneto, e un importante numero di Associati.
Nel solco di queste intese sino-italiane, la Task Force Cina è chiamata a dare ulteriore impulso e fungere da catalizzatore nei rapporti commerciali con la Cina e continuare con l’opera di informazione di sfide ed opportunità che l’ascesa economica della Cina presenta per il nostro tessuto industriale.
Temi della riunione sono stati: discussione sul MoU/BRI, 2) analisi di casi di acquisizioni da parte di aziende cinese nei confronti di aziende italiane e 3) analisi dell’industria portuale nel mediterraneo.
Oltre al Sottosegretario Geraci sono intervenuti Renzo Cavalieri, Professore Ca’ Foscari (M&A dalla Cina: opportunità e rischi per le imprese italiane), Daniele Rossi, Presidente Assoporti (Sfide e opportunità per i porti italiani), Zeno D’Agostino, Presidente Autorità di Sistema Portuale MAO (Porti Europa del Sud).
Presenti anche il Ministro per il Sud Barbara Lezzi e il Sottosegretario agli Affari Esteri, Manlio Di Stefano.
Il Sottosegretario Geraci ha spiegato ed approfondito i due assi portanti della politica di internazionalizzazione: politica commerciale e politica di promozione. Mentre la prima si concorda a livello UE, la seconda vede tutti gli Stati europei competere nello scenario mondiale, compresi naturalmente i rapporti con la Cina. E in questo contesto, il Sottosegretario ha sgomberato il campo dalle polemiche e dalle critiche sollevate in merito alla firma del MoU, collocandolo all’interno delle attività di promozione commerciale. Anche in nome di posizioni di classifica che per esempio ci vedono nel food&beverage dietro a competitor come Francia, UK, Svizzera. L’obiettivo contenuto nel MoU è quello di 7 miliardi di export ulteriore in Cina (che vuol dire + 0,4% di PIL). Altro tema rilevante affrontato nel meeting è stato quello delle acquisizioni e degli investimenti cinesi in Italia con un focus sulla cooperazione nei Paesi terzi che potrebbero generare un circolo virtuoso per il nostro Paese.
La chiave della BRI è senz’altro il sistema portuale. 500 milioni di tonnellate di merci e circa 53 milioni di movimenti passeggeri nel 2018. La portualità italiana è quarta in Europa ma tre fattori potrebbero assegnare all’Italia un importante valore aggiunto nelle relazioni sino-europee: l’Italia ha 4 corridoi europei che la pongono al centro delle relazioni del continente; l’importante interconnessione infrastrutturale (portuale, stradale, ferroviaria); la rilevanza del tessuto imprenditoriale cinese in Italia con circa 10 miliardi di investimento e 30.000 posti di lavoro generati.
Il Sottosegretario Geraci organizzerà nell’ambito della Task Force dei tavoli tecnici settoriali di approfondimento e l’OICE sarà coinvolta per i settori di competenza.
(M.R.)