La scorsa settimana l'Ing. Attilio Bastianini, consigliere OICE, è intervenuto alla Tavola Rotonda "Globalizzazione, innovazione, competitività" organizzata nell'ambito dell'annuale Convegno del Consiglio nazionale degli ingegneri. Alla tavola rotonda hanno partecipato, inoltre, Ernesto Hofmann (saggista ed esperto di tecnologie digitali, Massimiliano Magrini (Fondatore, Annapurna Ventures; già fondatore e country manager, Google Italia, Gianluca Dettori (Venture Capitalist; Partner, iPixel), Gaetano Fede (Membro, Consiglio Nazionale degli Ingegneri, Ettore Nardi (Membro, Network Giovani, Ordine degli Ingegneri di Napoli).
Di seguito una sintesi del suo intervento:
"Innovazione e competitività sono, per quanto attiene alle prospettive del nostro lavoro, sinonimi.
Non si può certo pensare di recuperare competitività operando sul già basso costo del lavoro, né sembrano esservi grandi spazi di miglioramento in conseguenza di investimenti nelle tecnologie delle macchine e dei programmi, che già hanno elevati livelli di qualità.
È l'innovazione il tema su cui lavorare, non tanto per quanto riguarda il processo di produzione, quanto per il prodotto che i nostri studi e le nostre aziende devono riuscire a garantire.
La innovazione di prodotto è quindi la nostra frontiera, per essere qualificati a rispondere alla domanda interna e per risultare competitivi all'estero.
Provo, con due esempi, a esemplificare cosa intendo per innovazione di prodotto. Il primo è elementare. Un tempo la struttura o era il progetto stesso (quando a operare erano i giganti, come Nervi, Morandi, Lotti) o era ciò che veniva "dopo" il progetto, per garantirne la staticità. Oggi allo strutturista si chiede di essere comunque protagonista in ogni fase, per le scelte delle tecnologie, per i controlli economici, etc. Il secondo esempio è ancora più chiaro. Un tempo la attenzione ambientale ed energetica e, più in generale, la sostenibilità degli interventi era un elemento secondario del processo di progettazione, quasi un di più che si faceva per essere caratterizzati; oggi, sempre di più sono le scelte progettuali che si adattano rigidamente agli inputs che vengono da un preventivo approccio di sostenibilità.
Cambia la domanda e cambia la ingegneria. Cambia anche il profilo professionale e la organizzazione, sempre piû complessa, delle nostre organizzazioni aziendali.
Su questi temi, più che sul rimpianto di un mondo che è finito, l'OICE si interroga e si prepara ad organizzare nell'anno un Convegno dal titolo provocatorio (e quindi utile solo in questa fase di lavoro) "nuova ingegneria per una nuova domanda". (A.M.)