Smart Buildings in Smart Cities. L’architettura “consapevole” al workhsop dell’OICE al MADEexpo 2011

13/10/2011

Edifici a emissioni quasi zero: maggiore densità insediativa in spazi a misura d'uomo dotati di compattezza volumetrica posti lungo i principali nodi lungo i corridoi di mobilità; disposizione delle facciate principali degli edifici a sud e a nord, secondo un nuovo asse elio termico per l'ottimizzazione dei guadagni termici solari; involucro ben isolato; durabilità; materiali riciclabili; materiali a chilometri zero; pannelli solari per acqua calda ed integrazione riscaldamento; impianti di generazione dell'acqua calda a bio-massa; pompa di calore geotermica; pannelli fotovoltaici; caldaie a condensazione; carbon footprint (misura dell'impatto che le nostre attività quotidiane hanno sull'ambiente, e in particolare sul cambiamento climatico, attraverso la combustione di combustibili fossili per l'energia elettrica, il riscaldamento, i trasporti, ecc); micro eolico.
Questi gli elementi principali che tessono il "filo di Arianna", seguito dal moderatore Valerio Paolo Mosco insieme agli architetti e agli ingegneri che hanno partecipato al dibattito organizzato dall'OICE (Ai Studio, Ama Group, Favero & Milan Ingegneria, Intertecno, Politecnica Ingegneria e Architettura, Studio Amati, Zaha Hadid Architects), con la presentazione di un proprio progetto che racchiudesse tutte le caratteristiche, o molte di esse, più su elencate, sulla strada della rigenerazione e non più del consumo del territorio, con prestazioni di alta efficienza energetica. Un percorso virtuoso da seguire per chi voglia proporre la "qualità" nel proprio settore a tutti i livelli.

A concludere il presidente dell'OICE Gabriele Giacobazzi che, lungi dal tirare le fila del discorso, ha aggiunto altri interrogativi appellandosi alla consapevolezza dei progettisti sulla situazione che sta vivendo attualmente il settore nel nostro paese. "Alla politica - ha detto - non si possono chiedere aiuti che abbiano un qualche minimo spessore economico; capacità di visione e strategia non sono attualmente rintracciabili nel panorama istituzionale attuale. Che fare, allora? I progetti appena presentati dimostrano - ha aggiunto - che esiste un'alta qualità della progettazione, sia a livello architettonico che tecnologico. Ma esiste una domanda matura di progettazione? E quanto vale? Teoricamente moltissimo - ha aggiunto - è un fatto inoppugnabile che nelle economie evolute l'incidenza del costo della attività terziarie in genere ed intellettuali in particolare, per unità di prodotto "industriale", tenda a crescere. Non fosse altro per il calo dell'incidenza del puro costo materiale di realizzazione dei prodotti, a parità di qualità. E' anche evidente come gran parte della qualità contenuta nel prodotto (dagli edifici al paesaggio, dagli oggetti alle infrastrutture ) si gioca nella fase di progettazione che significa capacità di scegliere tra diverse opzioni, prefigurando e valutando le conseguenze. Il problema è - ha sottolineato Giacobazzi - che il valore sociale del progetto rimane inadeguato , come se non fosse il luogo principale dell'innovazione e lo strumento principale di miglioramento delle performance economiche e prestazionali di gran parte dei beni immessi sul mercato".
Per stabilire una maggiore "comunicazione" e tutelare la cultura del progetto - secondo il presidente dell'OICE - occorre cominciare ad agire al proprio interno: "evitando la tentazione dell'over-design, non solo dal punto di vista economico e dimensionale, ma anche sotto il profilo architettonico-espressivo, tenendo bene a mente che il progetto è la risposta a bisogni complessi, tra i quali però non sono tendenzialmente compresi quelli del progettista. I progetti presentati questa mattina - ha aggiunto - ne sono un esempio concreto. Poi sarà necessario - ha concluso - avere il coraggio di occupare gli spazi possibili anche al di fuori del recinto stretto delle attività professionali tradizionali, arricchendo il servizio offerto, dal Project Management sino al ruolo di promotore che le recenti norme offrono di nuovo , in forma più aperta , alle società di ingegneria". (FC)

In allegato le relazioni presentate con le slides delle varie società.

 

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