L’OICE al Convegno ANCE “Obiettivo Domani” (Roma, 12.11.2025)

12/11/2025

L'OICE, con il Direttore Generale Andrea Mascolini e l'Avv. Silvia Salerno, ha partecipato oggi al Convegno ANCE "Obiettivo Domani", nel corso del quale il Vicepresidente ANCE Luigi Schiavo ha illustrato sinteticamente le proposte dell'Associazione volte a garantire un mercato delle opere pubbliche aperto, efficiente e competitivo anche a seguito della chiusura del PNRR.

Le proposte possono essere così riassunte:

  • rifinanziare le misure per il caro materiali, stabilizzando il meccanismo previsto dall'art. 26 del DL Aiuti fino alla fine dei lavori, precisando che non possono determinarsi importi "in diminuzione" rispetto ai prezzi di aggiudicazione e consentendo l'accesso al meccanismo compensativo anche ai contratti FOI relativi a lavori realizzati in annualità diverse da quelle di accesso allo stesso Fondo;
  • estendere ai settori speciali l'obbligo di esternalizzazione per i concessionari, fissando una quota minima analoga a quella prevista per i settori ordinari;
  • assicurare una corretta stima delle opere per garantire la realizzazione nei costi e giusti e nei tempi previsti, attualizzando l'incidenza percentuale delle spese generali, garantendo la reale aderenza dei prezzari ai valori di mercato, anche mediante l'adozione di un prezzario nazionale e attivando il tavolo di confronto con il MIT, coordinato dal Consiglio Superiore dei lavori pubblici e infine vietando la richiesta di opere aggiuntive in sede di offerta, anche quando l'appalto sia basato su un PFTE;
  • porre limiti e regole all'affidamento in house, affinché torni ad essere l'eccezione alla regola, e contrastare il tentativo di statalizzare le imprese appaltatrici;
  • in merito al collegio consultivo tecnico, adottare tempestivamente le linee guida MIT per la determinazione dei compensi, assicurare regole omogenee all'istituto, non derogabili dalle singole stazioni appaltanti e garantire la trasparenza e la pubblicità delle pronunce dei CCT.

Tali proposte derivano da alcune criticità attuali che minacciano il blocco della crescita del settore delle costruzioni, ravvisabili secondo la Presidente ANCE Federica Brancaccio nei forti ritardi nei pagamenti, nel "dopo PNRR oscuro" in termini di investimenti e risorse, nella necessità di una copertura per il DL Aiuti e, più in generale, nell'esigenza di un mercato stabile con regole certe.

Se è vero che il PNRR ha dato una spinta vitale al settore delle costruzioni - come affermato dal Viceministro Edoardo Rixi - è altrettanto vero che l'obiettivo primario delle opere pubbliche è la funzionalità e lo sviluppo economico del Paese, da realizzare anche tramite la realizzazione di strade e ferrovie entro il 2030-2032 al fine di creare nuovi corridoi di alta capacità ferroviaria che il Paese può utilizzare per aumentare la propria capacità industriale, dando in tal modo una prospettiva al settore di medio-lungo periodo.

Con riferimento al post PNRR, il Presidente ANAC Giuseppe Busia ha sottolineato la necessità che l'Italia impari a "camminare con le proprie gambe" e, per fare ciò, ha attenzionato alcuni elementi chiave: il ruolo di protagonista che l'Italia deve adottare nella revisione delle direttive europee sugli appalti pubblici, l'esigenza di garantire una semplificazione che non sacrifichi la concorrenza e la pubblicità, la trasparenza e, infine, la qualificazione sia delle stazioni appaltanti, sia degli operatori economici, che devono accettare di essere misurati per le loro capacità e i risultati conseguiti per garantire la qualità della prestazione.

Nonostante l'esaurimento del PNRR, secondo il Segretario Generale alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Carlo Deodato, esso lascerà un ambiente giuridico e normativo con carattere strutturale che consentirà per il futuro di proseguire verso lo sviluppo del mercato in un sistema virtuoso e trasparente. Basti pensare alle misure in materia di accelerazione delle procedure di gara e alla digitalizzazione, obiettivi posti dal PNRR e ora con il nuovo Codice e con il Correttivo divenute strutturali. Ora - ha aggiunto Deodato - occorre monitorare l'attuazione di tali misure e supportare le amministrazioni anche con correzioni in caso di difficoltà di applicazione.

Altro punto centrale delle proposte ANCE riguarda la stabilizzazione del meccanismo di adeguamento prezzi previsto dall'art. 26 del DL Aiuti, condiviso dal Capo dell'Ufficio legislativo MIT Elena Griglio, che ha posto l'accento sull'esigenza di adottare stabilmente prezzari aggiornati, evitando proroghe di anno in anno, supportata da un monitoraggio nazionale dei prezzari regionali. Altra problematica riguarda la copertura del differenziale del prezzo: in mancanza delle risorse previste dal sistema emergenziale, la proposta è quella di rimodulare i veri interventi a seconda dello stato di avanzamento degli stessi.

Quanto all'ultima proposta avanzata dall'ANCE, la centralità del CCT è stata ribadita dal Presidente di Sezione del Consiglio di Stato Luigi Carbone, che si è soffermato sul suo fondamentale ruolo di prevenire i problemi e incoraggiare l'esecuzione, in questo senso rappresentando l'istituto uno strumento per l'attuazione del principio di conservazione dell'equilibrio contrattuale e del principio della fiducia e del risultato. Il CCT necessita tuttavia di regole di funzionamento omogenee nonché - come precisato dal Capo di Gabinetto MIT Paolo Grasso - di una disciplina dei compensi che assicuri la proporzionalità, l'adeguatezza e la gradualità. (S.S.)

 

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