Si è svolta stamane, via Zoom, l'annuale assemblea delle cooperative di progettazione aderenti a Legacoop, organizzata e coordinata da Marco Mingrone, cui hanno partecipato in qualità di relatori il Sen. Margiotta, Capogruppo presso la Commissione Lavori Pubblici e Comunicazioni del Senato e già Sottosegretario MIT, e il Direttore Generale OICE Andrea Mascolini.
All'evento hanno anche partecipato, intervenendo nel corso del dibattito, il Consigliere OICE Francesca Federzoni, il coordinatore del Gruppo regionale OICE per la Toscana Alfredo Alunni Macerini e Matteo Bordugo, già Coordinatore regionale OICE per il FVG.
Margiotta nel suo intervento ha criticato la posizione dell'AGCM sulla sospensione del codice appalti e ha difeso il principio della centralità del progetto esecutivo, stigmatizzando il fatto che molte amministrazioni non hanno applicato le semplificazioni più virtuose del decreto-legge approvato a settembre. Margiotta ha anche anticipato che chiederà che tutte le opere del PNRR siano inserite nell'elenco (DPCM) degli interventi che possono essere realizzati con accelerazione delle procedure autorizzative.
Sul tema del ruolo della P.A. Margiotta si espresso con fermezza: "non deve essere quello del progettista, che di fatto le porta ad essere concorrenti dirette delle imprese, muovendosi contrariamente alla direzione di un libero mercato, essenziale per la crescita. L'incentivo del 2% per la progettazione ai dipendenti della PA andrebbe invece utilizzato per far funzionare la macchina, lasciando il ruolo della fase di progettazione all'esterno".
Mascolini, nel riportare la posizione critica dell'OICE sulla segnalazione AGCM ha messo in evidenza non soltanto le criticità che deriverebbero da una liberalizzazione dell'appalto integrato, ma anche dall'inopinatamente ventilato ripristino dell'incentivo del 2%, sottolineando la necessità che i tecnici della P.A. siano invece incentivati per programmare e gestire e non per progettare. Per Mascolini "pensare che sia stata la mancanza di incentivi economici ai tecnici della pubblica amministrazione che abbia limitato lo sviluppo di progetti a livello locale significa avere compreso ben poco di quanto accaduto in questi ultimi cinque anni".
In particolare Mascolini ha sottolineato come tutti oggi parlino di progettazione imputando alla carenza di tecnici la mancanza di progetti, quando invece il problema è da tutt'altra parte, se è vero come dice la Banca d'Italia che il 44% del tempo necessario per avere completata un'opera è costituito dai cosiddetti tempi di attraversamento. "Si pensi quindi - ha affermato Mascolini - a snellire e velocizzare ad esempio le autorizzazioni ambientali o per i Beni culturali e si investa in personale preparato per la gestione delle gare e degli interventi. Per avere progetti esiste un'offerta di qualità, aggiornata e preparata, che ha bisogno di essere valutata correttamente e compensata il giusto. Per le gare occorre invece tutelare la qualità evitando ad esempio il massimo ribasso sopra soglia UE".
Francesca Federzoni ha sottolineato che il settore si aspetta di crescere ancora nei prossimi anni, ma occorre avere "buon lavoro": meno lavoro in subappalto, no alla liberalizzazione dell'appalto integrato che non ha affatto ridotto i tempi come hanno dimostrato i progetti degli ospedali in Friuli, P.A. indirizzata sul ruolo di pianificazione e programmazione no di progettazione e direzione lavori.
Infine Macerini ha messo in luce la necessità di velocizzare la spesa anche con l'utilizzo delle economie derivanti dai ribassi, mentre Bordugo ha insistito sulla sempre crescente complessità delle offerte tecniche e sul fatto che alla fine risulta sempre decisivo il ribasso sul prezzo. (A.M.)