E' stato diffuso in questi giorni la nuova edizione del Rapporto predisposto dall'Agenzia per la coesione, nell'ambito del NUVEC - Sistema Conti pubblici territoriali. Analisi e monitoraggio degli investimenti pubblici - che fa il punto sui tempi di realizzazione delle opere pubbliche in Italia (la precedente versione era del 2014).
Nello studio vengono presi in considerazione 56.000 interventi, per un valore economico pari a circa 120 miliardi di euro. Pur in una sostanziale invarianza delle condizioni in cui si realizzano le opere è possibile cogliere qualche segnale di cambiamento, sia in senso positivo che in senso negativo.
Nella sintesi del report si legge:
"Le principali novità possono sintetizzarsi nei seguenti punti:
I tempi di realizzazione delle opere.
Sostanzialmente *invariata la media dei tempi di realizzazione delle opere *(4,4 anni nel 2018 contro 4,5 anni nel 2014): si riducono leggermente i tempi di progettazione e di esecuzione dei lavori, aumenta leggermente la fase di bando.
Si *contrae la durata delle opere più piccole *per effetto di una riduzione dei tempi di progettazione.
Si *allungano i tempi di realizzazione delle opere più grandi *(oltre i 50 milioni di euro) per effetto dell'allungamento dei tempi di tutte le fasi.
Il *peso dei tempi di attraversamento si riduce passando dal 61 per cento al 54* *per cento*. La progettazione preliminare è sempre quella dove il peso di tali tempi è maggiore, 69 per cento contro 75 per cento del 2014, ma nelle altre due fasi di progettazione (definitiva ed esecutiva) tempi di attraversamento e tempo effettivo della fase arrivano ad equivalersi.
Il peso dei tempi di attraversamento *si riduce in tutte le classi di costo ma in* *maggiore misura per le opere di importo inferiore ai 5 milioni *di euro, che quindi guadagnano in efficienza rispetto a quelle di importo maggiore.
A livello settoriale, i *tempi di attraversamento si fanno meno discriminanti*, se prima la distanza tra il settore meno efficiente (Edilizia) e quello più efficiente (Altri trasporti) era di 18 punti percentuali, ora questa differenza si riduce a 8 punti percentuali.
Le performance territoriali e degli enti
Migliorano le performance complessive della Sicilia (la durata netta passa da 6,9 a 5,3 anni) e dell'Umbria (da 4,9 a 4,3 anni) per la contrazione della durata netta in fase di progettazione.
Peggiorano le performance del Molise (da 4,9 a 5,7 anni) a causa di un incremento dei tempi netti di progettazione (da 3 a 3,7 anni).
Rispetto al valore medio nazionale le posizioni delle regioni non mutano nella sostanza nel confronto con il 2014.
Cresce la differenza tra la performance migliore (Regioni) e quella peggiore (Comuni intermedi) da circa 9 mesi e mezzo a oltre 20 mesi. Migliorano le performance dei Ministeri e delle Regioni e peggiorano quelle di Comuni piccoli e intermedi e Province."
Dal 2017 il Rapporto è stato affiancato da un'applicazione web che consente una visualizzazione dinamica e interattiva dei tempi delle opere nelle sue varie sezioni, consultabile sul sito dell'Agenzia. (AM):