Dopo essere stata approvata in Commissione al Senato, al momento della presentazione del maxi emendamento - si apprende dai resoconti parlamentari resi disponibili oggi - la Ragioneria generale dello Stato ha bocciato la disposizione (emendamento all'art. 19 proposto dalla Lega) che, con una interpretazione autentica di una legge del 2010, avrebbe consentito ai docenti universitari e ai ricercatori a tempo pieno di svolgere incarichi presso aziende private conservando l'incarico e senza limiti di retribuzione.
Nella nota della Ragioneria si legge che "la proposta emendativa si pone in contrasto con le disposizioni dell'articolo 23-ter del decreto legge n. 201/2011, convertito dalla legge 214/2011 in materia di limiti retributivi per i pubblici dipendenti, ivi incluso il personale in regime di diritto pubblico". Inoltre la Ragioneria fa presente che "la disposizione, facendo venir meno il contributo delle risorse in esubero rispetto al limite di cui all'articolo 23-ter del Decreto legge n. 201/2011 a beneficio dei saldi di finanza pubblica, determina oneri privi di copertura".
Nonostante la riformulazione proposta dai tecnici per evitare la mancanza di copertura, il Governo ha alla fine deciso di stralciare la norma dal resto del provvedimento.
Su questa disposizione l'OICE nei giorni scorsi aveva emesso un duro e critico comunicato stampa con dichiarazioni del Presidente Gabriele Scicolone (vedi comunicato del 2 settembre). (A.M.)