Confindustria ha avviato un'indagine tramite un questionario online per ascoltare le imprese italiane (associate e non) in merito all'impatto dell'emergenza Covid-19.
Al 2 marzo hanno risposto oltre 5.500 imprese (i risultati tratti dall'indagine in realtà si riferiscono a più di 4.000 risposte, che si riducono a 3.171 dopo la pulizia dei dati). Il campione non può considerarsi statisticamente rappresentativo della popolazione di imprese italiane ma altamente indicativo di come venga percepita l'emergenza stessa su scala territoriale e settoriale.
Peraltro, data l'elevata incertezza molte imprese non si sentono ancora di poter rispondere. Primo risultato dell'indagine è la conferma che la diffusione del Covid-19 in Italia abbia relegato del tutto in secondo piano le già di per sé molto gravi problematiche legate all'epidemia in Cina.
Più in particolare, dall'analisi dei risultati emerge che il 65% dei rispondenti ha registrato impatti sulla propria attività a causa della diffusione del Covid-19 in Italia. La percezione è stata più alta della media in Lombardia e Veneto, dove si è attestata intorno al 70%.
L'impatto è risultato pervasivo per le attività di alloggio e ristorazione, dove il 99% dei rispondenti ha segnalato di aver subito effetti negativi, nonché per tutte le attività legate ai servizi di trasporto. Per la manifattura, il 60% delle imprese intervistate ravvisa degli effetti negativi, con problemi più evidenti per il settore dell'abbigliamento e della lavorazione dei pellami, della chimica e dell'elettronica.
La diffusione del Covid-19 in Italia ad oggi sta causando soprattutto danni relativi al fatturato delle aziende, come indicato dal 27% dei rispondenti; più esiguo (6%) il numero dei rispondenti che hanno subito solo effetti legati al danno degli input produttivi, anche se va detto che quasi il 20% dei rispondenti ha sperimentato problemi di entrambi i tipi.
Per quanto riguarda l'entità del danno relativa al fatturato, oltre al 35% delle imprese che ha partecipato all'indagine e non ha subito danni, ce ne sono circa il 25% che ritiene di avere subito impatti trascurabili o gestibili attraverso piccoli aggiustamenti del piano aziendale.
Il 17% delle imprese ravvede invece che i danni siano stati significativi perché implicheranno la riorganizzazione del piano aziendale. C'è circa un 10% delle imprese che già teme di non poter raggiungere gli obiettivi per l'anno in corso se non addirittura di dover ricorrere a ridimensionamenti della struttura aziendale.
Il 5% dei rispondenti dichiara di aver dovuto già ricorrere all'uso della cassa integrazione ordinaria a seguito della diffusione del Covid-19.
Dall'indagine condotta è emerso anche che il 24% dei rispondenti ha subito danni per mancata partecipazione/cancellazione di fiere ed eventi promozionali. (A.M.)