Ieri al Teatro Brancaccio, si è svolta la manifestazione organizzata da CUP e RPT, sull'Equo compenso, mentre in contemporanea alla Camera si votava il Decreto Fiscale che contiene la norma sull'Equo compenso, il cui primo relatore è stato l'on. Damiano.
Il teatro era gremito di pubblico ben prima dell'inizio dei lavori, segno che il tema è di altissimo interesse per tutti coloro che in Italia esercitano un lavoro intellettuale, indipendentemente dalla forma giuridica nella quale si opera, infatti oltre ai Consigli Nazionali e Provinciali di Ingegneri ed Architetti erano presenti i rappresentanti di altre categorie professionali tra cui i Notai, gli Avvocati i Commercialisti ed i Farmacisti.
OICE, ha partecipato con la presenza e testimonianza del Presidente Ing. G. Scicolone, del Presidente della Consulta Ing. G. Kisslinger e del Coordinatore dell'Umbria ing. Valter Catasti.
Sul palco si sono avvicendati in rapida successione un folto numero di deputati ed in particolare; Federica Chiavaroli, Sottosegretario Ministero della Giustizia; Francesco Boccia, Presidente Commissione Bilancio Camera dei Deputati; Cesare Damiano, Presidente Commissione Lavoro Camera; Luigi Di Maio, Vicepresidente della Camera dei deputati; Simone Baldelli, Vicepresidente della Camera dei Deputati; Massimiliano Fedriga, Capo Gruppo alla Camera dei Deputati della Lega Nord; Vincenzo Garofalo, Parlamentare Ap; Mariastella Gelmini, Parlamentare Forza Italia; Chiara Gribaudo, Parlamentare PD; Luca Jahier, Presidente Gruppo III del CESE; Angelo Lalli, docente diritto amministrativo presso Università La Sapienza; Antonio Longo, Movimento difesa del cittadino; Andrea Mandelli, Parlamentare Forza Italia; Stefano Parisi, Portavoce Energie per l'Italia; Gessica Rostellato, Parlamentare Pd; Maurizio Sacconi, Presidente Commissione Lavoro Senato; Walter Rizzetto, Vicepresidente Commissione Lavoro della Camera dei Deputati; Enza Bruno Bossio,Titti Di Salvo e Anna Giacobbe, Parlamentari del PD.
Numerose le testimonianze portate dai vertici degli Ordini Professionali tra cui il presidente di CNI, CNA, dell'Ordine degli Avvocati di Roma, del Notariato del Collegio dei Geometri e dei Geologi, ma anche delle Casse Previdenziali.
Tutti i relatori dal palco hanno preso le distanze, se non condannato, l'intervento dell'Antitrust, definito dall'On. Gasparri quantomeno intempestivo; il clima quasi di festa sottendeva non poco dissenso alla azione degli ultimi governi che hanno dato negli anni l'impressione di dimenticare chi esercita un ruolo fondamentale per l'intera società civile sia in campo tecnico che in altri settori direi strategici della nazione, avviando così un lento declino della classe media che questi operatori certamente rappresentano.
La politica, questa volta seppur con le dovute sfumature è sembrata interessata a mettere ordine nella attuale giungla dei compensi, senza ovviamente evocare un ritorno al passato rappresentato dai minimi inderogabili. In sintesi concorrenza sì, ma non malata (Damiano) e comunque sulla base di dati certi.
Il professore Lalli, noto docente di diritto Amministrativo, si è poi soffermato sul falso problema spesso evocato, che vorrebbe un'Europa contraria alle tariffe o quantomeno a dei parametri regolatori.
OICE, ha appoggiato questa lodevole iniziativa di RTP e del CUP fin dal primo momento, partecipando attivamente al dibattito già aperto nel convegno di Catanzaro ove partecipò con una relazione tenuta dall'ing. Kisslinger, che in sintesi concludeva, sì all'equo compenso, ma accompagnato da regole certe e trasparenti nell'affidamento degli incarichi, sì all'albo unico del commissari di gara tenuto da ANAC, sì al criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, ma con una elevata prevalenza della parte tecnica (almeno 80/100) ed un soglia di sbarramento alla apertura della offerta economica. In tal modo secondo OICE sarà possibile regolamentare il mercato, e contenere i ribassi. Solo un mercato limpido, chiaro e dalle regole certe, potrà dare forza alle nostre società ed all'ingegneria italiana, mettendola in condizione economiche di confrontarsi con i mercati esteri.
OICE ha inoltre ricordato, che il rispetto delle regole, dei contratti e del "giusto" compenso, in un rapporto paritario tra committente ed operatore, è fattore fondamentale per favorire l'inserimento e il mantenimento dei giovani e degli addetti ai lavori, che solo per le società OICE sono non meno di 14.000 tecnici impiegati a vario livello. (GK)
Il Presidente reduce dalla manifestazione