Il Ministro degli Esteri Giulio Terzi ed il Capo dello Stato e Presidente dell’Assemblea Generale Nazionale della Libia, Mohammed Al-Mgarief, accompagnato da una numerosa dellegazione di cui faceva parte anche il Vice primo ministro Awadh Al Barasi e membri del Parlamento hanno presieduto ieri alla Farnesina un incontro con le imprese italiane e le associazioni presenti in Libia o interessate ad operare in quel Paese.
All’incontro hanno partecipato il vice ministro Ciaccia, i rappresentanti degli Enti per l’internazionalizzazione del sistema produttivo italiano, delle associazioni imprenditoriali e degli Istituti di credito e per l’OICE il Presidente Luigi Iperti.
La transizione democratica libica "è giunta a una tappa decisiva" e l’Italia "sta intensificando un'ampia azione di accompagnamento verso la democrazia e il rilancio dell'economia, nel rispetto dell'indipendenza del paese". Lo ha detto il Ministro Giulio Terzi, aprendo i lavori del Forum. El-Mgariaf ha anche espresso la "gratitudine del popolo libico" per il sostegno italiano alla rivoluzione e l'alto livello della delegazione libica presente alla Farnesina, con sei esponenti del governo e la prevista visita del premier Zidan a Roma il 30 gennaio, sono elementi che "dimostrano l'importanza dell'Italia per la nuova Libia" - ha detto ancora El-Mgariaf.
La nuova Libia del dopo-Gheddafi è per l'Italia primo partner commerciale con un interscambio da 4,585 miliardi di euro nel 2011, e un incremento dell'export italiano verso Tripoli del 305% e del 211% di quello libico verso Roma nei primi mesi del 2012. Un paese a cui guardano con attenzione gli imprenditori italiani per nuovi mercati e investimenti.
“Gli Associati dell’OICE intendono cogliere concretamente le opportunità che si stanno sviluppando nella nuova Libia” – ha detto Iperti. E ha aggiunto: “Organizzeremo presto una missione di operatori nel Paese nel contesto del nuovo clima di amicizia e collaborazione”.
Al Forum della Farnesina è stato anche registrato un passo avanti sulla questione dei cosiddetti crediti storici della Libia nei confronti delle imprese italiane: quelli risalenti al periodo dell'embargo verso Tripoli e sui quali, con Gheddafi, non si era mai arrivati ad un accordo definitivo. Su questo vi è una proposta libica che sarà discussa a livello tecnico e su cui si potrebbe trovare soluzione entro il mese.
(M.R.)