Si è svolto ieri presso il Senato della Repubblica, nella Sala dell’Istituto di Santa Maria in Aquiro, il seminario “La legge di stabilità 2015: fra vincoli europei ed esigenze di rilancio della crescita”. Nel seminario, organizzato in collaborazione con il Gruppo PD al Senato, sono stati discussi i temi affrontati nel Rapporto CER n. 2/2014 e successivi aggiornamenti alla luce della Legge di stabilità.
L’OICE ha partecipato, con il suo Ufficio Internazionale, a questo primo tentativo di analisi organica della Legge, prima delle audizioni parlamentari. Sono intervenuti il direttore del CER, Stefano Fantacone, il viceministro dell’economia e delle finanze, Enrico Morando, il senatore Paolo Guerrieri, membro della Commissione Bilancio e della Commissione politiche europee e il professore Antonio Pedone dell’Università La Sapienza.
In sintesi, la Legge di stabilità contiene delle prese di posizione coraggiose che segnano una certa discontinuità in Italia e in Europa. C’è una strategia di rilancio della crescita, di spinta della domanda, collocata tuttavia in un contesto comunitario difficile, soprattutto nell’area Euro. Otto Paesi su diciotto dell’Eurozona sono in una situazione di deflazione, che condanna come è noto in particolare i Paesi debitori, come l’Italia. Nel nostro Paese, la difficile situazione congiunturale si aggiunge ai mali strutturali interni. La scelta coraggiosa di questa Legge non era scontata ma va nella direzione giusta: sfidare la questione del pareggio strutturale proponendo tempi diversi è stata una scelta illuminata. Da un lato ridurre i vincoli europei, negoziando politiche in questo senso con gli altri Paesi Ue, è l’unica cosa possibile. Dall’altro, quello interno, bisogna fare le riforme, strutturali e non, e qualcosa in questa Legge è stata fatta.
(M.R.)