L’Ambasciatore dell’Indonesia in Italia, Sua Eccellenza August Parengkuan, ha rivolto un invito ufficiale all’OICE per uno scambio di informazioni riguardanti i futuri programmi di investimento del paese del Sud Est Asiatico e il programma di relazioni bilaterali da intavolare con i rappresentanti dell’Associazione degli Ingegneri Italiani.
Nel corso dell’incontro a cui ha preso parte Alfredo Ingletti, vice presidente dell’OICE per l’Internazionalizzazione, sono state individuate opportunità di investimento e iniziative di collaborazione da sviluppare con l’Indonesia nel settore delle infrastrutture.
“L’Indonesia - spiega Ingletti - rappresenta oggi uno dei paesi dell’ASEAN (Organizzazione che comprende 10 paesi del Sud Est Asiatico) a cui guardare con maggiore interesse per le sue prospettive di crescita e il cui PIL si è attestato negli ultimi anni intorno a una media del 5%. Il Governo, inoltre, ha elaborato un pacchetto di riforme per rilanciare i consumi interni e dare nuovo impulso alle attività produttive, ma soprattutto ha approvato misure per garantire sia la certezza dell'attività che quella del diritto per gli operatori e gli investitori esteri. Sono inoltre stati avviati i lavori di una serie di grandi opere nel settore energetico e dei trasporti che stanno dando slancio anche alla spesa statale nel settore delle infrastrutture”.
Il programma di sviluppo infrastrutturale del Paese prevede, tra le altre cose, la progettazione di 24 porti, importanti progetti energetici e la logistica infrastrutturale a sostegno dello sviluppo turistico.
L'Italia e l'Indonesia intrattengono relazioni diplomatiche dal 1949. In questi decenni i rapporti politici si sono sempre caratterizzati per una positiva collaborazione in ambito multilaterale e nelle principali questioni di interesse comune.
“Si è trattato - commenta Ingletti - di un incontro di particolare interesse, propedeutico ad aprire la strada alle società di ingegneria italiana in un ambito di attività che si riveleranno certamente fruttuose per tutte le realtà italiane e indonesiane chiamate in causa”.
Ma l’Indonesia non è l’unico dei paesi ASEAN a sollecitare le attenzioni degli imprenditori italiani.
L’ASEAN, nata nel 1967, comprende 10 Paesi: Singapore, Indonesia, Malaysia, Filippine, Thailandia, Vietnam, Brunei, Laos, Cambogia e Myanmar. Si tratta di un esperimento di integrazione economica e finanziaria di rilevante importanza oltre che di un’area che per numeri di mercato, economici e di consumatori è da considerarsi alla stregua dei giganti dell’area (India, Cina). Se ASEAN fosse un unico Paese, sarebbe al settimo posto nel ranking per GDP (Gross Domestic Product). Dalle proiezioni al 2030, sarebbe al quarto preceduto nell’ordine da Cina, Stati Uniti ed India.
Il settore delle infrastrutture con i paesi dell’ASEAN risulta promettente: diversi i progetti, anche trans-paese, per strade, ferrovie, porti.
“A fronte di criticità - conclude Ingletti - legate in particolare alla distanza geografica e all’aspetto dimensionale delle società, si è davanti a un’area strategica che diventerà sempre più importante nei prossimi anni e sarà foriera di notevoli opportunità di business: basti pensare che sarà un mercato prioritario di operatività della Banca di sviluppo messa a punto dai cinesi (Asian Infrastructure Investment Bank) e alla quale ha aderito anche l’Italia”.