Presentato all’ICE il Rapporto estero OICE: in crescita i fatturati

5/11/2015

130 i partecipanti, oltre 20 le Istituzioni intervenute, 12 i Paesi rappresentati dal corpo diplomatico presente: sono questi i numeri della Presentazione del I Rapporto sulla presenza delle società di ingegneria elaborato dall'OICE in collaborazione con l'Università degli Studi di Bergamo, che si è svolta a Roma il 4 novembre presso l’ICE.

Dopo l’introduzione del Presidente OICE Patrizia Lotti e del Direttore Generale dell’ICE, Roberto Luongo, sono stati il Vicepresidente OICE per l’internazionalizzazione Alfredo Ingletti e Giuseppe Pedeliento dell’Università di Bergamo a presentare il Rapporto.

Il Rapporto mostra come l'ingegneria italiana che va oltre confine cresce di quasi il 37% nel 2014, con un'incidenza del 23,7% sulla produzione complessiva (era il 16,3% nel 2013). In forte crescita anche il portafoglio ordini. Per le sole aziende associate OICE - che rappresentano una parte minoritaria del campione della ricerca - le commesse conquistate fuori dall'Italia passeranno dai 400 milioni del 2014 (erano 340 milioni nel 2013) a ben 980 milioni quest'anno.

Tutto questo nonostante il gap dimensionale che caratterizza l'ingegneria come molti altri settori dell'economia italiana. Nello studio, si evidenzia come l'intero campione di società censite (329 nell'analisi condotta dall'Università di Bergamo) ha generato ricavi totali per 1,98 miliardi. Un valore che equivale a meno della metà dei ricavi di Royal Imtech (4,94 miliardi) prima società europea in classifica. Non solo. Gli 1,98 miliardi delle 329 società italiane equivalgono più o meno al 5% del fatturato cumulato delle prime 50 società europee, pari a 39 miliardi.

“Dal Rapporto - afferma Alfredo Ingletti - si evince che la presenza delle società di ingegneria e architettura all'estero si va consolidando. È vero che il raffronto tra le dimensioni, sia di fatturato che di addetti, delle nostre aziende con quelle estere è quasi impietoso, tuttavia strategie intelligenti e capacità manageriali e progettuali italiane apprezzate in vaste aree del mondo hanno permesso di conquistare spazi interessanti in molti mercati internazionali”.

In precedenza il Presidente Lotti aveva evidenziato "come lo studio presentato confermi che il percorso di internazionalizzazione delle società di ingegneria e architettura sostenuto ormai da 10 anni dall'Associazione con MiSE ed ICE rappresenti l'unica strada per far crescere le nostre società".

I paesi europei (anche fuori Ue) risultano essere l'approdo più stabile per ragioni di vicinanza geografica e di affinità seguiti dall'Africa (esclusa l'area Mediterranea). Ma è il Medio Oriente la zona che ha mostrato di ottenere il maggior consenso da parte dell'ingegneria italiana garantendo i migliori risultati per quanto riguarda l'anno in corso.

Insieme a Ingletti e Pedeliento sono intervenuti il Ministro Plenipotenziario Massimo Rustico e il Dirigente ICE Lucio Coggiatti. Mentre Rustico ha presentato le prossime iniziative sul piano internazionale di grande interesse per il settore delle costruzioni, Coggiatti ha ripercorso la proficua collaborazione dell’Agenzia con l’OICE che ha contraddistinto l’attività di internazionalizzazione dell’Associazione nel corso dell’anno.

Nell’ultima parte della presentazione alcuni Associati OICE sono stati invitati a raccontare il loro approccio ai mercati esteri. Tra queste la D'Appolonia (rappresentata dal Consigliere OICE Roberto Carpaneto) - presente in oltre 18 paesi - e la Politecnica (rappresentata dal Consigliere OICE Francesca Federzoni) che ha addirittura scelto di creare una sorta di "Politecnica estero" all'interno della società per affrontare la sfida dei mercati stranieri. Casi affiancati da una giovane e piccola realtà casertana (AIRES Ingegneria in joint venture con ALL Ingegneria rappresentata da Gianfranco Laezza) forte del primo contratto oltreconfine (in Bhutan) ottenuto proprio grazie alle attività di formazione dell’OICE e dalla romana IRD Engineering (rappresentata da Paolo Orsini), vero campione dell'estero, con un fatturato di circa 11 milioni garantito per il 98,5% da commesse straniere.

(M.R.)

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