E' del 32% il calo, in sette anni, degli investimenti in costruzioni, al quale si accompagna il fallimento di 16.000 imprese e la perdita, nell'ultimo anno, di 60.000 addetti; l'unico comparto in positivo è quello del recupero residenziale; gli appalti pubblici scendono quest'anno del 5,1%, anche se si intravede qualche timido segnale di risveglio negli ultimi mesi. Negli ultimi otto anni sono calati del 48% le opere pubbliche e del 62% le nuove costruzioni residenziali.
Sono questi gli indicatori principali che emergono dall'Osservatorio congiunturale sull'andamento del mercato delle costruzioni in Italia messo a punto dal Centro Studi dell'dell'ANCE e presentato stamane a Roma dal presidente Paolo Buzzetti. A commento dei dati Buzzetti ha anche denunciato l'inadeguatezza della politica economica del Governo che continua, anche con la legge di stabilità per il 2015, a ridurre le risorse pubbliche per gli investimenti in conto capitale (-11%). Il presidente dei costruttori ha messo anche in evidenza come a livello locale, a fronte di un rilevante aumento della tassazione, siano stati ridotti del 47% gli investimenti e sia invece aumentata del 17% la spesa corrente, senza alcun miglioramento della qualità dei servizi locali offerti.
Tornando ai dati, pesante è l'effetto su quasi tutti i settori: -2,4% le abitazioni (-10,2% le nuove e +1,5% la manutenzione), -4,6% il non residenziale (-4,3% nel privato e -5,1% il pesantissimo tonfo dei lavori pubblici).
Anche per i 2015 non sembra esserci alcuno spiraglio positivo visto che le stime ANCE parlano di un ulteriore - 2,4% (A.M.)
In allegato è disponibile:
- la sintesi congiuntura;
- slide osservatorio congiunturale;
- slide presentazione Presidente;
- piano Junker.