Presentazione del Rapporto Estero ANCE 2014

8/10/2014
Allegati
Rapporto ANCE

Tradizionale appuntamento per l'ANCE stamattina con la presentazione del rapporto sulla presenza delle imprese di costruzione italiane nel mondo. Settima edizione, questa del 2014, che si è svolta nell'esclusiva quanto splendida cornice di Villa Madama. Sono intervenuti insieme al Presidente e Vicepresidente ANCE, rispettivamente, Paolo Buzzetti e Giandomenico Ghella, il Segretario generale del Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, Michele Valensise, il Viceministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Lapo Pistelli, e il Viceministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda. Presenti numerosi rappresentanti di diverse Ambasciate estere a Roma. Per l'OICE c'era il Vicepresidente con delega agli Affari Internazionali, Alfredo Ingletti, con Francesco Fiermonte e Marco Ragusa dell'Ufficio Internazionalizzazione.

Aprendo i lavori, l'Ambasciatore Valensise ha sottolineato le buone performance nella collaborazione tra MAE ed ANCE che hanno contribuito a realizzare i numeri positivi e il successo sempre maggiore del settore delle costruzioni nel mondo. Il +8,6% di crescita di fatturato estero e i 17 miliardi di commesse acquisite nel 2013 ne sono la testimonianza. La dimensione economica e commerciale della diplomazia rappresenta senza dubbio lo sforzo principale della pubblica amministrazione nel sostenere le iniziative commerciali dei costruttori. Le nuove sedi aperte per esempio in Cina e Vietnam sono un segnale importante per le imprese. "Un dato importante è senza dubbio la capacità delle imprese italiane di acquisire lavori nei Paesi del G20, Paesi ad alto tasso tecnologico" - così il Presidente Buzzetti ha commentato il Rapporto nel suo intervento - ed ha aggiunto - "le imprese che vanno all'estero riescono quindi a reggere il confronto, crescono e diventano sempre più competitive". Il Vicepresidente Ghella, che ha la delega all'Internazionalizzazione, ha illustrato il Rapporto 2014 (in allegato) evidenziando come sia sempre più forte la presenza all'estero delle imprese di costruzioni. Nel suo intervento Ghella ha sottolineato, riprendendo Buzzetti, come nell'ultimo anno ci sia stato il raddoppio del valore delle commesse acquisite nei Paesi del G20, notoriamente molto più competitivi e difficili da penetrare. Nel 2013 l'ammontare dei nuovi lavori acquisiti in quest'area supera gli 8 miliardi di euro, vale a dire il 46% del totale. Oltre ai tradizionali comparti delle autostrade e delle ferrovie, infatti, le imprese italiane stanno conquistando fette di mercato anche nell'ambito di impianti ambientali, edilizia sanitaria, hotel e centri di ricerca, segno che il know how tecnologico raggiunto e la stretta collaborazione con la Farnesina sta dando ottimi frutti all'industria delle costruzioni italiana a livello mondiale. Sferzata di ottimismo a conclusione del suo intervento: " Dobbiamo avere fiducia nel nostro Paese, nelle nostre capacità - ha detto - L'Italia sta cercando di fare in pochi mesi quello che in 20 anni non è stato fatto".

Riguardo al lavoro fatto dall'ANCE all'estero, due considerazioni importanti emergono dall'intervento del Viceministro Calenda. La prima concerne gli accordi di libero scambio che si stanno negoziando e quelli che si negozieranno. In questo contesto, il procurement rimane sempre l'elemento critico delle trattative. L'Europa ha un mercato totalmente aperto e questo pone problemi quando si negozia con mercati tendenzialmente chiusi. "Purtroppo l'Europa non ha una posizione comune su questo tema - ha detto Calenda - Tutti vogliono un'Europa assertiva ma nei fatti si guarda agli interessi delle imprese nazionali ed è il caso soprattutto dei Paesi nordici". Seconda considerazione riguarda l'annosa questione del sostegno finanziario, aspetto fondamentale della competitività delle nostre imprese.

Il Viceministro Pistelli, traendo le conclusioni della mattinata, ha commentato il Rapporto dal punto di vista geopolitico. L'Italia ha un brand importante che va sostenuto, non solo con la retorica. In un tempo di crisi geopolitica come questo, l'azione politica e diplomatica risulta fondamentale. L'Italia è cintata da una faglia di instabilità che dall'Atlantico attraversa il Nord Africa e arriva in Afghanistan attraversando il Medio Oriente. "Il nostro governo sta facendo la sua parte - ha detto Pistelli - e lo sta facendo con il supporto di una rete diplomatica e consolare sempre più specializzata e business oriented". Un cenno è stato riservato all'attività di cooperazione del Ministero: il revival di questa task impone un modello operativo che guardi ai Paesi identificati con un tool box che dall'aid passi al trade per arrivare all'investment con il coinvolgimento delle società di ingegneria e delle imprese di costruzione. Pistelli ha concluso quotando il Premier Matteo Renzi " In Europa ci sono spesso dei pregiudizi nei confronti dell'Italia. Dobbiamo avere fiducia. Credo di averlo detto anche in Parlamento che parlando con Jegff Immelt, capo della GE, mi ha detto che la cosa che lo colpisce più dell'Italia sono gli ingegneri. Non i monumenti, il food ecc, ma la qualità dell'ingegneria italiana. Credo che questo sia il punto dal quale dobbiamo ripartire" Dalla Farnesina, quindi, arriva la conferma della vitalità dell'industria delle costruzioni in tutto il mondo e un messaggio per l'ingegneria che l'OICE rappresenta.

(M.R.)

 

 

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