Il vice ministro per le infrastrutture, Mario Ciaccia durante la conferenza stampa di oggi, che ha seguito la prima riunione della Cabina di regia, presieduta da Domenico Crocco, direttore infrastrutture del dicastero di Porta Pia, ha fra le altre cose messo in evidenza il quadro delle risorse disponibili. In particolare Ciaccia ha precisato che, a fianco dei 224 milioni di competenza del ministero delle infrastrutture, si pongono anche "altri 1,6 miliardi messi a disposizione della Cassa depositi e Prestiti con il FIA (Fondo Investimenti per l'abitare), 100 milioni per l'efficientamento energetico e le scuole, altre risorse del Ministro per lo sport e il turismo, fondi FAS e risorse dell'Agenzia del demanio; se a queste risorse aggiungiamo anche i fondi europei si supera di gran lunga due miliardi". secondo il vice Ministro l'attivazione dei complessivi due miliardi dovrebbe generare, "tra diretto e indotto, circa 6 miliardi di euro e 100.000 posti di lavoro". Al momento è stato reso noto che sono giunti "spontaneamente" 58 progetti da parte dei comuni (fra cui Roma, Napoli, Milano, Torino, Genova), localizzati 10 al Nord-ovest, 12 al Nord-est, 14 al centro, 18 al sud e 4 nelle isole. Di questi, 38 sono espressione di capoluoghi di regione; 17 sono relativi a interventi nell'housing sociale, 16 nell'edilizia scolastica e 5 interessano aree degradate. Tutti questi progetti dovranno però essere formalmente ripresentati entro il 5 ottobre, aggiungendosi alla probabile miriade di proposte che giungeranno da tutta Italia. Dopo il 5 ottobre sarà quindi il ministero delle infrastrutture e la cabina di regia a svolgere l'istruttoria selezionando le proposte ammissibili e i relativi contratti di valorizzazione urbana connessi ad ogni singolo intervento. Per quel che riguarda i criteri di selezione, il vice Ministro ha confermato che il profilo del'immediata cantierabilità rimane, assieme a quello del massimo coinvolgimento delle risorse private, l'elemento di maggiore importanza, pur se le proposte dovranno caratterizzarsi anche per l'attitudine a risolvere situazioni di particolare degrado sociale o di tensione abitativa. Difficilmente i fondi pubblici disponibili potranno finanziare integralmente gli interventi, ma svolgeranno una funzione di sostanziale cofinanziamento, affiancandosi agli altri soggetti coinvolti (privati, banche); da qui l'importanza del ruolo del sistema bancario che, ancorché interessato alle iniziative, dovrà mettere concretamente in campo per rendere effettivamente bancabili i progetti privati che si inseriranno nelle proposte avanzate dai comuni.